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Ross Music Box: intervista a Pit Coccato

Ross Music Box: intervista a Pit Coccato in occasione dell’uscita del suo nuovo EP dal titolo “Tales of Lonely Nights”.

Pit Coccato è un cantautore polistrumentista ventiseienne di Novara. Le sue canzoni sono in lingua inglese e risentono del lungo periodo in cui ha vissuto in Irlanda dove si è temprato macinando kilometri e concerti.

L’ep di debutto “I can’t stand that radio playing”, autoprodotto, ha portato Pit in un tour di quasi cinquanta date in Italia e all’estero. A marzo 2020 esce il primo lavoro full-length disco “What I Need” per La Fabbrica e Blackcandy Produzioni. Questo disco vede la collaborazione di alcuni apprezzati musicisti della scena indipendente italiana come Carmelo Pipitone. Il tour di questo disco dura dal 2020 al 2022 accumulando settanta concerti nel periodo storico più sfortunato per fare musica dal vivo, porta l’esordio del giovane cantautore novarese in contesti di prestigio nazionale condividendo il palco con artisti del calibro di Cristiano Godano e Riccardo Tesio (Marlene Kuntz), The Niro, Tre Allegri Ragazzi Morti, Moltheni e a far parte del collettivo Maledetti Cantautori.

Il 3 novembre 2023 è uscito “Tales of Lonely Nights”, il nuovo EP di Pit pubblicato da La Fabbrica etichetta indipendente e Alter Erebus. L’ep è composto da cinque brani e vede la collaborazione alla produzione di Daniele Celona.

Ascoltando “Tales of Lonely Nights” ti accorgi immediatamente che Pit Coccato è un cantautore che si è formato sulle assi dei tantissimi palchi, in un ambiente come quello irlandese, in cui la musica non è mero sottofondo in un pub ma è il fulcro principale. Una maturità artistica raggiunta in maniera evidente in questo lavoro e che può regalare in futuro altre bellissime sorprese.

Ho scambiato quattro chiacchiere con Pit sul suo nuovo lavoro e non solo.

Come e quando hai incontrato la musica per la prima volta?

Pit Coccato:”Il primo approccio alla musica credo sia stato da piccolissimo, forse non avevo neanche 4 anni, quando i miei genitori mettevano dischi dei Led Zeppelin a palla ed io mi lanciavo sul letto fingendomi una rockstar brandendo una chitarra giocattolo. Il secondo grande episodio con la musica è stato quando mia madre mi insegnò il giro di Do, dopo di ché la passione è sempre cresciuta regolarmente”.

Per quanto tempo hai vissuto in Irlanda? Che esperienza è stata?

Pit Coccato:”In Irlanda ho vissuto per circa un’anno e mezzo ed è stata molto importante per la mia professione, anzi fondamentale.

Lì c’è un’educazione alla live performance molto diversa: quando sei sul palco devi dare tutto, essere impeccabile, devi avere rispetto per il lavoro che stai facendo. Quando sono tornato in Italia ho trasmesso questi stessi valori nei miei concerti, non sarei lo stesso musicista senza quell’esperienza.

Sono tornato lì l’estate scorsa per un mini tour di tre concerti e devo dire che la magia non è scemata di una virgola”.

Pit Coccato

“Tales of Lonely Nights” è il tuo nuovo ep, quali emozioni ci sono finite dentro?

Pit Coccato: “Le emozioni che ho messo dentro a questo ep sono sicuramente più mature e consapevoli.

Anche se la maggior parte dei brani è stata scritta in lockdown non se ne parla mai in maniera esplicita. Va detto che l’ansia e la frustrazione di quel periodo ha in un qualche modo condizionato lo spirito con cui scrivevo sicuramente più pregno di rabbia e malinconia.

Le emozioni sono raccontate in maniera più esplicita a differenza dei mie lavori precedenti”.

Mi racconti i cinque brani che compongono il tuo nuovo EP.

Pit Coccato:” Sit On The Throne, canzone prodotta da Daniela Celona, è stata scritta in un momento di stallo, quando passi ore ed ore a fissare il muro della tua stanza senza riuscire a far altro che non sia procrastinare, rimuginare sul passato ed essere paralizzato dalla paranoia per il futuro. Ecco che tutte queste sensazioni negative si accumulano fino a esplodere in un flusso di coscienza testuale e musicale.

Per scrivere Bulled Shells ho chiuso gli occhi e immaginato di venire trasportato nell’atmosfera surreale di Twin Peaks, il synth iniziale cita apposta le note di Badalamenti. Apparentemente questa canzone sembra un brano folk dei più classici ma con l’avvicinarsi della fine del brano il tempo inizia a incalzare e, come in “Heroine” dei Velvet Underground, l’intera produzione esplode: le chitarre si fanno distorte e dissonanti, i cori diventano vere e proprie urla.

Kitten Smile, invece, è il brano più tranquillo e semplice. Un tenero ricordo di due amanti in una macchina che ascoltano canzoni su canzoni sperando che il mattino non arrivi più. Il titolo della canzone è una citazione a “True Love Waits” dei Radiohead.

Who you really are feat. AGNEMAG e Daniele Celona, descrive un attacco di panico. Quando ti rigiri costantemente nelle coperte, guardi il cielo e vedi uno squarcio colorato grande come una supernova al posto del soffitto. In questa condizione di costante inquietudine non puoi fare a meno di mettere in discussione le tue scelte, mettere in discussione chi sei veramente.

A chiudere c’è il brano Growing Old. Un brano che parla del rapporto che ho con mio fratello. Io e lui non parliamo spesso, ma ci vogliamo indubbiamente bene. Questa traccia è il modo un po’ perverso che ho di dimostrarglielo, raccontando il nostro rapporto attraverso gli anni, come ad esempio, il fatto di prenderlo in giro il fatto che adori ogni disco degli Arctic Monkeys mentre io no”.

“Tales of Lonely Nights” è arricchito da un fumetto (uno per ogni brano), realizzato da tre giovani fumettisti: Lentilla, Lorenzo Ricordi, Riccardo Cerutti. Come li hai conosciuti?

Pit Coccato:”Tutti e tre fanno parte di un circolo ristretto di amicizie che dura dai primi anni del liceo.
È proprio per questo legame così profondo che ho deciso di affidargli quest’ulteriore dimensione artistica di questo lavoro: loro sanno benissimo quali sono le mie influenze, cosa voglio dire e come lo voglio dire”.

Illustrazione brano “Sit on the throne”

Come è nata la tua passione per i fumetti? Quale è il tuo preferito?

Pit Coccato:”Il primo approccio con i fumetti è nato sin dai primi anni in cui sapevo leggere. Mi facevo comprare i Paperinik da mia nonna per intenderci. Crescendo ho incominciato a leggere i fumetti Marvel e DC fino ad appassionarmi di fumettisti italiani come Gipi e Zerocalcare, quest’ultimi confesso li scoprii grazie ai tre amici fumettisti che hai appena citato”.

Immagino sarai in giro per presentare il tuo nuovo lavoro, puoi svelarci già qualche data?

Pit Coccato:” Il tour è iniziato da Germi a Milano proprio lo scorso sabato ed è stata una data davvero magica. Sicuramente passerò dai capoluoghi principali Torino, Bologna, Palermo, Roma e tante altre. Ogni giorno si aggiungono nuovi appuntamenti live.

Una menzione d’onore va fatta alla mia agenzia di Booking che si chiama La Fabbrica che sono davvero pazienti nel seguirmi”.

Improvvisamente ti ritrovi a essere nominato Ministro della Cultura. Quali sono i primi provvedimenti in ambito musicale che prenderesti?

Pit Coccato:”Cavolo questa è una domanda davvero estrema! Mi piace. Io credo che renderei obbligatori 5 dischi da aver ascoltato prima di esser in grado di votare al Senato:

  1. Raindogs – Tom Waits
  2. Daydream Nation – Sonic Youth
  3. Autobahn – Kraftwek
  4. White album – The Beatles
  5. Non al denaro, non all’amore nè al cielo – De Andrè
  6. Bonus per incarichi di pubblico ufficio: Velvet Underground & Nico

Ho dato una risposta estrema. In questa distopia credo che la Corte Costituzionale mi farebbe qualche domanda a riguardo: peggio per loro, se avessero ascoltato i Velvet Underground concorderebbero con me”.