Non è un Lavoro per Donne: intervista Amada

Non è un Lavoro per Donne: intervista alla cantautrice partenopea Amada che ha pubblicato il suo primo disco dal titolo “Nove Piccoli Sorsi di Mare” ed è in tour in quest’estate 2023.

Annalisa Madonna in arte Amada, artista partenopea, è figlia di una pianista classica, viene avvicinata allo studio del pianoforte e del repertorio classico. Ben presto però mostra un naturale amore per il canto e per le lingue e i linguaggi del mondo che la conduce per mano verso studi universitari legati all’antropologia e all’ etnomusicologia.

Nel 1999 firma il suo primo contratto discografico con la C.N.I music di Paolo Dossena. Il primo disco è con i Vox Populi. Da questo incontro parte la prima tournée europea.

Nel 2003, Amada è un’artista Sony con la formazione Permiso Extraordinario. Il loro singolo “Bailando Bailando esta tarantella” presentato al Festivalbar di quell’anno resta in vetta alle classifiche italiane per tutta l’estate.

Nel 2005 fa parte della compagnia teatrale “Stone dancerinc” a Londra e nel 2013 come autrice e cantante debutta a Broadway con lo spettacolo “T’Ammore”. Nella sua lunga carriera di interprete ha più’ volte duettato con la cantante israeliana Noa.

Quest’anno è uscito il primo album da solista di Amada dal titolo “Nove Piccoli Sorsi di Mare” per la SoundFly/Self. Il disco è composto da nove brani è cantato in sei lingue – francese, spagnolo, portoghese, creolo capoverdiano, italiano e siciliano di Catania – è stato prodotto dal bassista e compositore Giacomo Pedicini (che è anche coautore dei brani), già collaboratore di Joe Barbieri, Nino Buonocore, e componente del gruppo Spaccanapoli prodotto dalla Real World di Peter Gabriel. Pedicini è stato membro fondatore e produttore dei Driving Mrs. Satan e dei Kantango.

Copertina disco Amada – Artwork di Patrizio Sgueglia – Foto di Fabiana Liguori

Ho scambiato due chiacchiere con Amada in vista dei suoi prossimi live a Bacoli (22 luglio – Piscina Mirabilis), Sorrento (12 agosto – Villa Fiorentino), Ischia ( 25 agosto – Incontri Mediterranei) e Porto Petraio (30 settembre).

Hai firmato il primo contratto discografico nel 1999. Come è cambiata la musica in questi anni?

Amada:Alla fine degli anni ‘90 la musica in Italia era in fermento: festival, manifestazioni, club. Mi sono affacciata ad un mondo vivo e lungimirante. A 19 anni la prima tournée europea.

Con l’avvento del nuovo secolo invece in questo Paese ho assistito ad un declino costante e culturale e sociale di cui ancora adesso non vedo la fine. Esiste ancora il pubblico vero e il desiderio di fare musica ma si fa fatica a trovare spazi per la cultura”.

Ti possiamo definire una cittadina del mondo. Hai vissuto tra Napoli, il Portogallo e Londra. Che ti porti dentro di questa esperienza nomade?

Amada: “Credo che il viaggio sia davvero una cifra costante della mia vita ed è dunque parte effettiva del mio processo creativo”.

Come è nato il desiderio di studiare musical in Inghilterra? Che esperienza è stata? Poi è arrivato anche Broadway.

Amada:”Fin da bambina cantavo allo specchio con una spazzola a mo’ di microfono e i vestiti teatrali di mia nonna. Ho sempre amato i colossal e recital americani. Da qui a Londra e poi a Broadway è stato un percorso spontaneo, come rincorrere un sogno fino a realizzarlo quando ho debuttato al New York City Center“.

“Nove Piccoli Sorsi di Mare” è il titolo del tuo primo disco da solista. Quali emozioni ci sono finite dentro?

Amada:” Credo innanzitutto il desiderio di sopravvivenza, il racconto di sé e dei luoghi più importanti della mia storia personale. Un insieme di leggende, immagini e canti che ho raccolto in cammino“.

Il disco è prodotto da Giacomo Pedicini che è coautore anche dei brani. Come è nata la vostra collaborazione?

Amada:”Ci conosciamo da vent’anni e siamo molto amici. Discograficamente abbiamo cominciato con i Kantango nel 2009 con il disco “ Ida y vuelta” dove compare per la prima volta Amada”.

Da donna, d’artista in questi anni ci sono stati episodi che ti hanno ferita umanamente e professionalmente? Se sì come hai reagito?

Amada:”Una donna, artista del Sud Italia, del vecchio secolo potrebbe scrivere una antologia!
Guardo alle nuove generazioni e sono felice di vedere quanto siano avanti e più libere ma c’è ancora tanta strada da fare ed io sono in prima linea per i nostri diritti”.

In tema di diritti per le professioniste del mondo musicale (cantautrici, autrici, musiciste, addette ai lavori, ecc.) secondo te, quali sono le battaglie da dover portare avanti nei prossimi anni?

Amada:”Come dicevo prima, tanto è stato già fatto e tanta strada c’è ancora da fare. Credo che il Governo in primis e poi la scuola pubblica dovrebbero impegnarsi a educare le persone all’arte e tutelare gli artisti , restaurando il principio per cui l’arte è una parte importante di ogni società civile che si rispetta“.

AMADA | La mujer de mi mujer