Non è un Lavoro per Donne: intervista a Chiara Turco

Non è un Lavoro per Donne: intervista alla cantautrice e polistrumentista Chiara Turco.

L’obiettivo della rubrica “Non è un Lavoro per Donne” è dare maggior voce e spazio alle donne di talento nel campo dello sport, dell’economia, della politica, delle scienze, della cultura e delle arti. Prima protagonista del 2023 di questa rubrica è la cantautrice e polistrumentista Chiara Turco.

Affascinata dai suoni elettronici, sequencer, loop station e dal loro utilizzo nella musica, Chiara unisce il cantautorato alla musica electro-pop pubblicando “First” nel 2016 con l’etichetta indipendente Putsch Records di Alberto Dati, EP di cinque brani in lingua inglese che porterà in giro per l’Italia.

Il 2017 è un anno di conferme per lei : il feedback del pubblico è estremamente positivo e con questo riesce ad avere la collaborazione con XO la factory che la porta in tutta Italia con i suoi concerti. Con l’uscita del secondo singolo estratto da First “You Know”, in esclusiva per Rockit.it, l’attenzione su di lei aumenta tanto da arrivare sui palchi del “Cinzella Festival” a Taranto, del “Contronatura Festival” nel prestigioso Sud Est Studio in Salento, del “ClaXOn Fest” in cui divide il palco con artisti come Amerigo Verardi e Marco Ancona. Insieme ai Putan Club è protagonista dell’Awanda Internescional Fest, nuova realtà tarantina. Si aggiudica il primo posto a Gazzetta Music Contest partecipando live per l’evento di Puglia Sounds – MEDIMEX 2018, edizione firmata da Placebo e Kraftwerk.

Dopo il successo di First, annuncia il suo ritorno all’italiano con il singolo “Treni” che anticipa l’album “Via Roma”. Con il “Via Roma Tour” (2019) la musica di Chiara Turco arriva in oltre 40 città italiane con un feedback estremamente positivo per il pubblico, arrivando ad esibirsi in una delle manifestazioni più importanti della musica dal vivo: il Keep On Live Fest a Roma. Partecipa al SEI – Sud Est Indipendente ed è semifinalista di Arezzo Wave Festival. Prende parte al “Fuorimoda Tour” (2020) e al “Per resistere alle mode tour” (2021) de La Municipàl, importante conferma per lei come musicista.

Nel 2022, Chiara Turco è nella resident band del programma Tonica su RAI2, condotto da Andrea Delogu.

Oggi, venerdì 27 gennaio 2023, esce “Non smetti di bruciare”, il nuovo singolo di Chiara e questa è l’occasione per scambiare quattro chiacchiere con lei.

Come è entrata la musica nella tua vita? Quali le artisti e le artiste che hanno influenzato di più il tuo modo di fare musica?

Chiara Turco:” La musica è entrata così presto nella mia vita quasi da non averne il ricordo. La prima immagine che focalizzo è quella di me con una chitarra giocattolo, di quelle coloratissime, all’età di 4 anni circa. Evidentemente da quel momento non l’ho mai abbandonata, certo, con un update della strumentazione.

A casa mia si ascoltava molto cantautorato italiano, ma quando ho scoperto Battiato ho avuto modo di approfondirne i suoni ed il genere. Crescendo ho scoperto Bjork, Elisa, Alt J, Moderat, Portished, Radiohead. Credo siano loro quelli che hanno influito sul tipo di musica che faccio oggi”.

Dall’esperienza in band a quella solista. Come è avvenuta questa scelta? Nel 2017 tra l’altro hai scelto inglese poi sei tornata all’italiano.

Chiara Turco:” I tour del primo disco “First” nel 2016 mi hanno insegnato tanto: ho suonato da sola ovunque, nelle migliori e anche nelle peggiori situazioni.

Quando con Alberto Dati abbiamo iniziato a lavorare al secondo album “Via Roma” (questa volta in italiano per una scelta di genere) mi sono accorta di aver bisogno di più sound, per poter far arrivare al pubblico una versione quanto più attendibile al disco. Da qui la mia formazione attuale, Errico Carcagni Ruspa e Stefano Scuro, un’energia esplosiva. Direi che la scelta è stata vincente”.

“Non smetti di bruciare” è il titolo del tuo nuovo singolo. La canzone affronta un tema che purtroppo è ancora considerato un tabù: la depressione. Come è nato?

Chiara Turco:”Vorrei che ogni ascoltatore e ascoltatrice possano identificarsi in questo brano. Lo faccio spesso nella mia scrittura, non essere troppo dettagliata ma lasciare spazio alle vite degli altri che in qualche modo vanno a incastrarsi con la mia.

In “Non smetti di bruciare” ho immaginato chi ogni giorno lotta con i mostri che ha dentro, paure, debolezze, metaforicamente disegnate come un fuoco capace di sciogliere come plastica, d’intossicare, “fino a consumarti”; finché la soluzione più liberatoria (l’unica possibile) sembra essere “il nodo in gola”, il più triste dei finali.

Tema ricorrente dei miei brani è però la rinascita, la ricerca di una scintilla anche nel più buio dei neri.

Ed ecco che, nella seconda parte, “non smetti di bruciare” diventa un grido di orgoglio, ed è lei (la depressione) questa volta a bruciare, sciogliersi come plastica, lasciandosi alle spalle nient’altro che cenere.

La canzone nasce fondamentalmente da una nostra condizione comune: ognuno di noi ha qualcosa dentro da annullare e lasciarsi alle spalle“.

Da donna, da cantautrice, in questi anni ci sono stati episodi che ti hanno ferita umanamente e professionalmente? Se sì come hai reagito?

Chiara Turco:” Quello che mi ferisce particolarmente è l’assenza delle donne nel mondo musicale, sui palchi e dietro ai palchi. Dico “assenza” perché le percentuali parlano chiaro.

Siamo così circondate da esempi maschili attorno a noi che una ragazza adolescente all’inizio del suo percorso artistico deve avere il triplo della determinazione per affermarsi.

Fortunatamente sta cambiando qualcosa: adesso le donne suonano il basso, producono dischi (impensabile, ad esempio, nel ventennio scorso) ma bisogna avere e creare costantemente esempi da imitare. Una chitarrista, una produttrice, una manager che siano da ispirazione per tutte noi. Spero di poter essere nel mio piccolo un esempio per qualcuno, sia uomini che donne. Vorrei si arrivasse ad ammirare la qualità e il talento, non il genere”.

In tema di diritti per le professioniste del mondo musicale (cantautrici, autrici, musiciste, addette ai lavori, ecc.) secondo te, quali sono le battaglie da dover portare avanti nei prossimi anni?

Chiara Turco:” Credo sia il dare fiducia. Dobbiamo dare fiducia ai talenti (bambine e ragazze) che arrivano nelle scuole di musica fin da piccole. Stimolarle a mettersi in discussione, a crescere, a creare musica superando i propri limiti. 

Conosco delle bambine che a 10 anni suonano assoli di chitarra da far invidia! Non bisogna lasciare che si blocchino davanti a un: “la chitarra elettrica è da maschio”, “dovresti fare la cantante”. Non è così che funziona. Saranno la nuova generazione, dobbiamo puntare tutto su di loro per vedere qualche cambiamento in futuro”.

Il 2023 vedrà l’uscita del tuo nuovo album. Mi sveli qualche piccola anticipazione? Il tour?

Chiara Turco:” Aspettavo questo disco dal 2020, quando la pandemia ha lasciato in stand by tutta la produzione.

Sono contenta di questo lavoro che ha come filo conduttore le emozioni e gli stati d’animo associati a un elemento della natura. In “Non smetti di bruciare” è il fuoco. Ci saranno terra, acqua, ma anche il tempo.

In fondo siamo strettamente collegati con la natura: soffriamo, cadiamo per poi rinascere. E ce lo sta chiedendo anche la terra, soprattutto in questo momento storico, di rinascere. Il tour partirà subito dopo l’uscita del disco, stiamo già lavorando all’allestimento. Sarà anche qualcosa di “visivo” e non vedo l’ora!”

Chiara Turco, polistrumentista e cantautrice.