Nuovo appuntamento con la rubrica Ross Music Box. Uno spazio virtuale dedicato ai piccoli e grandi progetti musicali a cui prestare attenzione nel vasto panorama musicale italiano. Ho scambiato quattro chiacchiere con i MT/solo.
Il progetto nasce nel 2018 all’interno dell’home studio di Matteo Ficozzi e Tommaso Bitossi. I due influenzati dall’amore per la musica lo-fi ed atmosferica, da tutte le sonorità di orientamento “black” e “R’n’B”, si trovano a comporre l’ossatura del futuro progetto MT/solo. Matteo e Tommaso realizzano al Labella Studio nove brani per l’album di debutto “Pezzetti” con il produttore Renato D’Amico (Emma Nolde, Postino), pubblicato a marzo per la Cobalto Dischi/ Labella Dischi.
Proprio l’uscita di “Pezzetti” rappresenta l’occasione per conoscere questo progetto intriso di passione e professionalità dove la musica, la letteratura, i sentimenti e la cinematografia si incontrano. Un lavoro godibilissimo per le orecchi e per gli occhi (come potrete vedere dai diversi videoclip a corredo del lancio dei diversi singoli).
MT/solo ma siete una coppia, come mai avete scelto questo nome?
Matteo dei MT/solo: “MT/solo è il nome di un luogo immaginario, un rifugio isolato nel quale nascondersi, scrivere e suonare delle nostre vite all’esterno di esso. Inattaccabile, tranquillo, protettivo come una madre.
Nella realtà il rifugio è un piccolo studio che abbiamo nella campagna fiorentina, dove io e Tommaso abbiamo iniziato a suonare insieme diversi anni fa con varie formazioni e da dove è infine uscito Pezzetti, una raccolta di nove brani “maturati” nel disordine delle precedenti esperienze, nell’attesa che anche noi maturassimo a nostra volta prima di essere compresi e cantati.
Dentro MT/solo abbiamo passato il più dei nostri giorni. E pensavamo fosse doveroso celebrare questo posto, questa nostra casa”.
Come è nato “Pezzetti” e come è nata la collaborazione con Renato D’Amico?
Matteo e Tommaso dei MT/solo:”Pezzetti è nato come un patchwork di idee, un diario emozionale composto come un collage. Avevamo questi frammenti di testo e musica, delle pietre grezze da tagliare e lucidare.
La prima cosa che facemmo fu di provarli semplicemente piano e voce, avevamo molto materiale, ma volevamo che i brani fossero totalmente a fuoco e significativi della nostra esperienza sia dal lato lirico che musicale. Scegliemmo i migliori e li portammo ad uno studio vicino (Labella Studio).
Al tempo a Labella lavorava Renato D’Amico, che stava realizzando le produzioni per Postino. Trovammo in lui una persona molto curiosa, vogliosa di sperimentare e di mettersi in gioco con un lavoro meno pop. Gli arrangiamenti furono fatti quasi interamente nel nostro studio e poi registrati e rifiniti a Labella. Con Renato abbiamo instaurato un bel dialogo in un percorso di assoluta serendipità”.
Quale è il processo creativo che c’è dietro la scrittura di ogni singolo brano? Se non erro sei tu Matteo l’autore dei nove brani che compongono il disco.
Matteo dei MT/solo: “Non riusciamo ad individuare un processo creativo schematizzato. Pensiamo a Pezzetti come un disco molto vario e spesso questa eterogeneità è dovuta proprio alle diverse strade che abbiamo preso per terminare la scrittura dei singoli brani.
Per ogni brano che come Largo, ha come scintilla primordiale il testo, corrisponde almeno un’altra canzone nata dalla musica che in modo del tutto astratto suggerisce le parole. Questo è dovuto dalla quasi totale complementarietà mia e di Tommaso.
I testi sono principalmente opera mia, la melodia e l’armonia sono opera di Tommaso. Il primo che viene fuori con un’idea lascia all’altro l’onere e l’onore di completare la canzone”.
Mi raccontate uno per uno i brani di Pezzetti?
Matteo dei MT/solo:” “Elefante” e “Largo” furono i primi brani, l’intenzione di andare a creare una musica dilatata, che andasse a descrivere un’ambientazione più che una situazione, era più evidente in questi due brani e andava di pari passo con due testi molto introspettivi sul tema dei conflitti.
Grazie alla collaborazione con Labella emersero molti punti di contatto e ci permise di fare conoscenza con Tommaso Casarotto, attuale collaboratore del progetto e session guitarist di “Elefante”. Tommaso fin da subito si è interessato alla produzione di mt/solo, creando in sala prove il giusto sound per le chitarre.
Il lavoro in studio si è rivelato essere molto lungo e due sono i brani la cui scrittura è nata in quel periodo: “Play” e “Gold“.
“Play” è stata la canzone che da subito pensammo come primo singolo, uscita a maggio 2020 in un periodo di incertezza globale. “Play” parla di sconfitta, di attenzioni rese al mittente, di fallimento. La scaturigine è la volontà, non corrisposta, di un amore carnale, ma il territorio di indagine è il dubbio sulla propria adeguatezza e su quella delle proprie azioni, il motivo per cui ci nascondiamo. Ricordavo una poesia di Charles Bukowski, sconfitto intellettualmente da un trombettista solitario la sera di un suo Reading in un caffè di Venice. Vidi i miei sforzi per piacere, vidi le mie attenzioni ed il tempo dedicatole crollare di fronte ad una indifferenza sorridente, ma perentoria.
Molte delle storie raccontate in “Pezzetti” trattano di desideri, spesso non realizzati, a volte addirittura inespressi.
“Gold”, la canzone che chiude il disco, invece, è una presa di coscienza. Tutta la musica di questo album riporta storie di fallimento che “Gold” archivia, un’esortazione personale a vivere col bicchiere mezzo pieno.
Non avevamo ancora finito le produzioni degli ultimi due brani “Summer” e “Segnali” ed il lavoro in studio aveva ancora diversi nodi da sciogliere, ma sentivamo il bisogno di suonare quelle canzoni, metterle a disposizione di altre orecchie”.
Nei prossimi mesi avrete l’opportunità di presentare “Pezzetti” live? Se sì quando e dove? Sarete accompagnati da altri musicisti?
Matteo e Tommaso dei MT/solo:” Stiamo lavorando per creare queste opportunità. Abbiamo fatto una prima uscita a La Limonaia di Fucecchio, anche questo un posto al quale sia io che Tommaso siamo molto legati. Speriamo di annunciare presto altre serate, troviamo la dimensione live molto stimolante, duvertente e non meno formativa.
Possiamo dire che fare concerti è il nostro obiettivo principale. Per rendere tutte le sfumature del disco non potevamo non chiedere il supporto di altri musicisti, ed è proprio in questa occasione che abbiamo conosciuto Tommaso Casarotto e Daniele Ambrosino, rispettivamente chitarra e tastiera di MT/solo. Musicisti molto preparati e con buon gusto, amici e preziosi collaboratori”.
Improvvisamente vi ritrovate ad essere nominati Ministro della Cultura. Quali sono i primi provvedimenti in ambito musicale che prendereste e perché?
Matteo e Tommaso dei MT/solo:“Molto probabilmente dare le dimissioni. Scherzi a parte, penso seriamente che un artista, seppur profondo conoscitore degli ambienti della cultura, molto spesso non sia la persona più adatta per l’amministrazione degli stessi. Ad ognuno il suo lavoro insomma.
Tuttavia, se proprio dovessimo esprimerci, riteniamo fondamentale il riconoscimento degli spazi della musica dal vivo come luoghi di cultura a tutti gli effetti con tutto ciò che ne consegue a livello legislativo e fiscale.
Una rete capillare di luoghi per la musica, protetta come un bene prezioso, sarebbe senz’altro sinonimo di buon governo. Con evidenti e diffusi vantaggi, non solo sociali e culturali, ma anche economici.
Come per la musica, così per tutte le forme dell’arte, nell’auspicio di una contaminazione creativa totale”.